Alla ricerca di condo 3

Io non sono uno di quei tipi che dopo che si è divertito abbandonano a se stessi quelli che nei momenti di gioia gli sono stati vicino. O almeno non tendo a chiudere i rapporti, così, al volo con un “ora non mi servi più.”

Per questo anche verso il mio amico Condo, nutro rispetto e considerazione.

Condo del resto, è sempre stato in profonda intimità con me. Un rapporto che definirei bello a pelle. Condo, è lì ogni volta che ne ho voglia, è il mio compagno di tante belle battaglie.

Io e Condo amiamo andare a donne insieme. Che ci volete fare? Ognuno ha le sue preferenze. Ma nella mia esperienza vedo che alle signore che frequento la cosa non dispiace. Anzi, mi dicono che si sentono più libere. Tanto Condo non lo va a raccontare in giro a nessuno.

Insomma, per farla breve, è per questo che l’altro giorno quando mi sono perso Condo sono andato nel pallone.

Dovete sapere che la festa era appena finita ed io congedandomi dalla mia inappuntabile ospite esco con Condo. Io e Condo ci guardiamo e poi scoppiamo a ridere. Sì perché a me quando la festa finisce, se è stata una bella festa e si è ballato tanto, non so perché mi viene da ridere, ma tanto tanto tanto che non mi fermo. E allora anche la mia ospite generalmente si mette a ridere. Alle prime un po’ stupita, poi divertita, e ridi che ti ridi alla fine si fa un po’ di confusione e io non vedo più Condo dove lo avevo lasciato.

A quel punto io e la mia cara amica cominciamo a cercare Condo dappertutto. Non sia mai fosse finito a terra, poverino, lì abbandonato sul pavimento. Se qualcuno lo avesse trovato, che figura ci facevo, avrebbero detto, guarda, usa Condo e poi lo abbandona a terra. Non c’è riconoscenza. Comunque, niente. Magari, dico io, mentre ridevo Condo è caduto e io, inavvertitamente, l’ho preso a calci ed è volato fuori dalla finestra mentre passava quella zitella della signora pina, che uno come condo non lo vede da 10 anni e chissà se lo riconosce. C’è il rischio che le vada sulla permanente e tornando a casa suo fratello Osvaldo la picchi accusandola di frequentare amicizie che a lui non piacciono e dicendole si può sapere cosa ti sei messa in testa!

Mi affaccio a guardare giù fuori dalla finestra mentre un gabbiano curioso osserva il mio merluzzo. Faccio appena in tempo a chiudere la finestra per sentire il suo rapace becco STUNK! contundere contro i doppi vetri. Io e la mia amica riflettiamo sul fatto che se il cane è il miglior amico dell’uomo e che del porco non si butta via nulla, l’uccello non è per niente amico del pesce. Saggezza popolare. Comunque, giù non c’era la signora Pina. E nemmeno il mio amico Condo steso inerte sul marciapiede.

E se durante la grande risata che mi aveva portato a fare avanti e indietro di pancia e ad inarcarmi con le mani sul ventre fosse partito verso un viaggio diretto in alto, che so, sull’armadio? Tarzanicamente salgo su una sedia e faccio leva sui gomiti per vedere se sull’armadio trovo qualcosa. NO, solo un album di fotografie di signorine e signore con signori tutti nudi con delle strane espressioni sul volto. Lo mostro alla mia amica che lo trova interessante e mi dice: beh lassù si impolvera è un peccato, tienilo qua vicino al letto. Io accetto di buongrado il suo consiglio e cominciamo a sfogliarlo, una pagina, un’altra, un’altra ancora….CONDO! cazzo, ci stavamo dimenticando di Condo.

Riparte la ricerca, e se fosse finito nel risvolto del pantalone? Sai a Condo piace il divertimento e magari ti spunta fuori dal risvolto mentre stai con i piedi sulla scrivania al lavoro e passa il tuo capo. Il mio capo non la prenderebbe bene, lui non sa nemmeno  che esistono certe relazioni. Non capirebbe. Niente, nel risvolto niente.

Allora io e la mia amica ci guardiamo e cominciamo a gattonare per tutta la casa, tipo Micio micioooo! Micio micioooo!  Ma di Condo nemmeno l’ombra, nemmeno una traccia persasi durante lo smarrimento, da seguire. Sul Lampadario, l’avrò forse proiettato sul lampadario di Murano che si può toccare solo chiamando la protezione civile in quanto delicatisssssssimo? Anche lei ha avuto la stessa idea e allora d’intesa io e la mia amica ci guardiamo negli occhi, ci piacciamo e ci baciamo appassionatamente ma… CONDOO! Uff! ce lo stavamo dimenticando di nuovo.

Lei dice: ho un’idea telefona alla polizia. Io le dico, che devono passare almeno 48 ore prima di denunciare la scomparsa e per allora chissà in che condizioni sarà ridotto il povero Condo.

Non oso nemmeno pensarlo. A volte mi è capitato di vedere altri Condo abbandonati a se stessi e vi giuro, non è un bello spettacolo.

Non ci voglio pensare.

A questo punto alla mia amica viene il dubbio. Ma sei sicuro che condo sia uscito con te? Magari è rimasto dentro a ballare, e tu siccome siete così uniti hai dato per scontato che fosse venuto via con te.

E allora io, ora che mi ci fai pensare forse è meglio che do un’occhiata. E quindi provo a vedere se e’ ancora dentro, lo cerco, lo cerco lo cerco…CONDOOOOOOO! Ma sei qui, che spavento che m’hai fatto prendere…

Certo sono proprio un Coglione! La mia amica mi guarda e dolcemente annuisce che sì sono proprio un coglione.

CERTE STORIE
di Riccardo Loffredo